Le ciliegie vengono impiegate in un breve periodo dell’anno, da metà
maggio fino a fine luglio, a meno che non vengano trasformate in marmellate, modificandone in parte gli
effetti organici.
Sono ricche di vitamine A, C,
B1 e B2. Contengono anche proteine, zuccheri, sali di potassio, calcio,
magnesio, ferro, fosforo, numerosi oligoelementi e acidi organici che
contribuiscono a ridurre l’acidosi metabolica.
Le ciliegie sono uno dei frutti
preferiti dai bambini, il cui metabolismo piuttosto vivace si gioverà dello stimolo epatico indotto dall’acidità e
dall’energia fornita dal loro contenuto in fruttosio,
oltre che dall’effetto di “trasporto” del ferro.
Per questi motivi, sono molto utili nelle fasi di accrescimento
adolescenziale, in pazienti che svolgono molta attività sportiva, in dieta
dimagrante, nelle anemie sideropeniche, in pazienti astenici e demineralizzati,
in gravidanza e in condizioni di stitichezza.
Insieme alle fragole, le ciliegie
rappresentano uno dei pochi frutti che i
diabetici possono assumere, anche in associazione al pranzo.
Il notevole grado di acidità, le
rende poco tollerabili nelle
gastriti e nelle ulcere, mentre l’apporto di sali minerali ne giustifica la
controindicazione nell’ipertensione arteriosa. Anche nei casi di dissenteria,
le ciliegie sono controindicate, come nella colite spastica, nel colon
irritabile, nelle condizioni più gravi di rettocolite ulcerosa e morbo di
Crohn.
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