venerdì 27 gennaio 2017

Preparazioni controindicate nell’ipertensione dismetabolica


Chiudiamo la nostra parentesi dedicata all’ipertensione con de suggerimenti riguardanti le preparazioni controindicate in caso di ipertensione dismetabolica.

 Non saranno adatte tutte le preparazioni che potrebbero rallentare il metabolismo, come la besciamelle, il pane con ricotta o la pizza, soprattutto se con mozzarella. Sarà preferibile evitare anche il ragù alla bolognese, il pesto genovese e le associazioni del pane con formaggio, uovo strapazzato, burro, salmone e bottarga.

Saranno da escludere tutte le associazioni della pasta con derivati del latte, o con solanacee come la melanzana. Poco utili anche la pasta con brodo di carne o con brodo vegetale, quella con ragù alla bolognese, con la zucca, gli asparagi, il pomodoro secco, le patate e i piselli (legumi che impegnerebbero troppo la funzione renale).

Oltre alle preparazioni di patate e polenta con derivati del latte, saranno controindicate anche quelle al ragù o con salsiccia.

Saranno controindicate soluzioni iperglicemizzanti e sedative, come il riso alle erbe, al pesto genovese, con lattuga, con carota e con zucchina, ma anche quelle con asparagi, con bottarga e con burro e Parmigiano.

Oltre ad un rallentamento del metabolismo per il loro contenuto di calcio, la maggior parte dei derivati del latte saranno controindicati per la concentrazione dei sali minerali, per la tendenza a ipercoagulare il sangue e per il notevole impegno della funzione epato- biliare. Fra le preparazioni dell’uovo si eviteranno le frittate con asparagi, neonata, zucchina, patate e ricotta, ma anche l’uovo sodo, al sugo e con formaggio.

Le proteine della carne saranno meno utili rispetto a quelle del pesce, soprattutto quelle della carne rossa, a maggiore contenuto di scorie azotate. Si eviteranno le associazioni con derivati del latte o con alimenti troppo ricchi di sali, come il pomodoro. Poco utile anche l’abbacchio, in grado di stimolare il surrene, elevando i valori pressori.

Le uniche preparazioni a base di prodotti ittici da usare con prudenza saranno quelle a maggiore contenuto di colesterolo, come aragosta, ostriche e gamberi, o le seppie con i piselli per l’azione antidiuretica esercitata da questi legumi. Poco utili anche soluzioni sedative e ad elevato contenuto glicemico, come il baccalà con uva passa e pinoli o il tonno con cipolla e patate.

Oltre agli asparagi con uova e alla maggior parte delle preparazioni con solanacee come melanzana e peperoni, saranno controindicate tutte le verdure in associazione con derivati del latte, ma anche la carota e la zucca fritte, il cui contenuto in vitamina K, reso biodisponibile dalla cottura in olio bollente, tenderebbe ad aumentare la densità del sangue. Si eviteranno anche vegetali ricchi di sali minerali e ossalati, come la bietola e gli spinaci.

Non saranno adatti il concentrato di sali minerali presenti nei vari brodi e minestre vegetali, né l’azione neurosedativa dei fagioli alla salvia né quella antidiuretica dei piselli. Le vellutate di zucca avranno un elevato indice glicemico e il beta carotene e la vitamina K di questo vegetale non avranno un effetto positivo nei casi di ipertensione con sindrome metabolica.

L’impiego della frutta sarà limitato nei pazienti con ipertensione dismetabolica e diabete. Saranno comunque controindicati l’arancia e i kiwi per il loro contenuto in vitamina C, che agirebbe in senso coagulante, e i cachi o loti, troppo ricchi di beta carotene.

Il vino ed altre bevande alcoliche dovranno essere assunte in quantità moderate, come anche il cacao e il cioccolato. Saranno controindicate le soluzioni ad elevato contento di sali, ma anche quelle iperglicemizzanti, come la spremuta di succo d’uva.

lunedì 23 gennaio 2017

Salute a tavola: preparazioni indicate nell’ipertensione dismetabolica


Dedichiamoci oggi all’alimentazione più indicata nel caso di ipertensione dismetabolica.

Si sceglieranno soluzioni in grado di mantenere attivo il metabolismo, come il pesto di rucola, le verdure in pinzimonio, le salse con alici e aglio e il sugo all’arrabbiata. Nei casi in cui sia utile stimolare il fegato, si ricorrerà al fritto in pastella o ai crostini fritti dorati, mentre pane con prosciutto, con olive o con pomodoro, olio e sale, saranno soluzioni adatte a colazione in soggetti a rischio di iperglicemia.

Nei limiti del possibile, si preferiranno tutti i tipi di pasta senza glutine, in modo da agevolare al massimo la funzione renale e facilitare l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Fra le innumerevoli preparazioni, si sceglieranno quelle di stimolo del metabolismo, per esempio in associazione con tutti i prodotti ittici, o la pasta aglio, olio e peperoncino, all’arrabbiata o alla marinara, ma anche pasta e verdure ripassate o trifolate, come carciofi, broccoli, cavolfiore, etc. Negli ipertesi con ipercolesterolemia e diabete, saranno utili anche le preparazioni della pasta con i legumi.

Tenendo conto del maggior indice glicemico delle patate rispetto alla pasta, saranno utili tutte le preparazioni di stimolo del metabolismo come le patate fritte, in pastella o con verza, ma anche quelle lesse, al forno e al prezzemolo. Priva di glutine, la polenta sarà molto indicata soprattutto se ripassata, con olio extravergine d’oliva o con funghi (utili per la loro azione fluidificante il sangue)

Saranno preferibili varietà di riso a minore indice glicemico, come quelli integrali, basmati o venere, in preparazioni diuretiche come il riso con cipolla rosolata o con indivia belga o radicchio. L’esigenza di stimolare il metabolismo renderà adatte soluzioni come riso aglio, olio e peperoncino o all’arrabbiata, ma anche le associazioni con frutti di mare, verza, funghi e carciofo trifolato.

Esclusi del tutto i derivati del latte, sarà possibile impiegare l’uovo nelle frittate con agretti, cicoria, carciofi e cipolla, ma proporlo anche fritto, strapazzato, alla coque, al piatto e affogato.

Si sceglieranno carni bianche in associazione a componenti fluidificanti come prezzemolo e aglio, o stimolanti il metabolismo come le spuntature con verza o cavolo cappuccio, oltre a tutte quelle preparazioni che prevedano l’impiego del limone.

I prodotti ittici dovranno essere proposti con frequenza nei casi di ipertensione dismetabolica, allo scopo di attivare il metabolismo e facilitare la funzione renale per l’eliminazione dei liquidi e dei cataboliti in eccesso. Fra le varie modalità di cottura, si preferirà il lesso quando necessiti ridurre la percentuale di sali minerali, il fritto per stimolare il fegato o le cotture al cartoccio, al sale, alla piastra e in padella, quando necessiti concentrare lo iodio per stimolare maggiormente la tiroide.

L’aglio, in tutte le sue forme di utilizzo, comprese quelle soffritte delle cotture trifolate o ripassate, agirà come regolatore della pressione sanguigna e come fluidificante del sangue. Con il maggior carico proteico a pranzo, si tenderà ad associare preferibilmente le verdure crude, scegliendo quelle diuretiche e ricche di acqua di vegetazione. Le Crucifere come broccoli, cavolo cappuccio, verza, cime di rapa, cavolfiore, etc. saranno indicate quando si richieda uno stimolo del metabolismo più marcato, alternando fra quelle crude e quelle ripassate, in pastella o fritte dorate, nei casi che necessitino anche di una sollecitazione epato-biliare. Le Cicoriae, come la classica cicoria, ma anche le indivie belghe, la scarola, le puntarelle e l’indivia riccia, si prescriveranno per la loro azione diuretica. Nei casi di poliglobulia, si sfrutterà l’effetto emolizzante dei funghi.

Le uniche preparazioni possibili saranno la minestra e la vellutata di cavolfiore, i ceci, dotati di una certa azione diuretica, e la vellutata di sedano, che stimolerà il metabolismo, in virtà della sedanina e dello iodio contenuti in questo vegetale.

I frutti più adatti saranno quelli diuretici e fluidificanti del sangue, come ananas, fragole e melone, o quelli che migliorano la microcircolazione come la melagrana e tutti i frutti di bosco, da preferire per il loro basso indice glicemico qualora il paziente iperteso fosse anche diabetico.
In molti casi sarà utile attivare il metabolismo anche attraverso lo stimolo neurologico di quantità moderate di caffè, tè, succo di limone o zenzero. Per un’azione diuretica saranno indicate l’acqua di cipolla e di cicoria o l’associazione di latte e banana, vietata nei pazienti ipertesi e diabetici. Le tisane di foglie di carciofo o di cardo saranno utili nei soggetti con dismetabolismo e ipofunzione epato-biliare

giovedì 19 gennaio 2017

Preparazioni e associazioni alimentari controindicate nell’ipertensione adrenergica


Buongiorno, scopriamo oggi quali preparazioni e associazioni evitare in caso di ipertensione adrenergica.

Soluzioni neuro-eccitanti come il pesto di rucola, le salse con alici e il pane con burro e bottarga o salmone potrebbero aumentare il tono della muscolatura liscia vascolare, elevando i valori pressori.

Le uniche controindicazioni riguarderanno le associazioni dei carboidrati con alimenti neuro-eccitanti, come alici e capperi, rucola, broccoli, verza, sarde, salmone, etc. Sarà preferibile evitare anche gli asparagi, in grado di aumentare la contrattura della muscolatura liscia.

Saranno da evitare la frittata con asparagi o con neonata, le omelette o le uova con formaggio, ma soprattutto le uova sode. Per quanto riguarda i derivati del latte, i formaggi stagionati, a causa del loro contenuto in amine vasoattive, eleverebbero il livello di adrenergia. Preparazioni come scamorza alla piastra o in carpaccio, e la mozzarella in carrozza, pur avendo un contenuto di calcio potenzialmente utile tenderebbero ad aumentare il grado di coagulabilità del sangue.

Oltre alla carne rossa, sarà preferibile evitare la carne di abbacchio, in grado di stimolare la reattività adrenergica, e le spuntature con verza o cavolo cappuccio.

Rispetto a quella della carne, la quota proteica del pesce sarà meno indicata per individui a rischio di ipereccitabilità neurologica, soprattutto le uova e il carpaccio di pesce, o preparazioni che si caratterizzino per la concentrazione di iodio e fosforo, come il pesce al cartoccio, al sale, alla piastra o arrosto.

Gli asparagi saranno controindicati perché potrebbero aumentare il tono già elevato della muscolatura liscia vascolare. Poco utili anche il sedano, la melanzana e le Crucifere come broccoli, verza, rape, rucola, ravanelli e sedano rapa che, stimolando la tiroide, eleverebbero il tono adrenergico. Per agevolare la funzione renale si eviteranno i funghi e l’eccesso di sali minerali e di ossalati, come quelli degli spinaci, della bietola o dei pomodori al forno o secchi.

Oltre al minestrone vegetale, saranno controindicate le vellutate di asparagi, piselli, spinaci e sedano. Le vellutate di zucca potrebbero affaticare la funzione epato-biliare, già impegnata nell’elevato catabolismo organico.

L’ananas, irritativo per lo stomaco, potrebbe essere controindicato per la sua spiccata azione fluidificante del sangue, qualora il paziente già assuma farmaci che abbiano questa finalità terapeutica. Per ragioni opposte, invece, a vitamina C del kiwi tenderebbe ad addensare il tessuto ematico, contrastando l’azione dei suddetti farmaci. I cachi o loti impegnerebbero troppo la funzione epatica, a causa del loro contenuto in beta carotene.

Saranno evitate sostanze nervine, come caffeina, teina e teobromina, ma anche lo zenzero, i capperi e l’acido citrico del limone, se assunto in eccesso. L’azione diuretica dell’acqua di cicoria o di cipolla non sarà utile in soggetti più a rischio di disidratazione che di imbibizione tessutale.

lunedì 16 gennaio 2017

Salute in cucina: tutte le preparazioni indicate nell’ipertensione adrenergica




Continuiamo a parlare d’ipertensione osservando quali sono le preparazioni indicate nell’ipertensione adrenergica. Nell’equilibrio complessivo dei pasti di questi soggetti deve essere sempre presente una quota significativa di carboidrati, per compensare il loro elevato consumo energetico e per evitare condizioni di ipoglicemia che attiverebbero la secrezione di adrenalina, rischiando crisi ipertensive acute e ad elevata frequenza cardiaca

La quota di calcio della besciamelle, della ricotta con il pane e del pesto genovese che - allo stesso modo della salvia contenuta nell’omonima pastella - svolge una vantaggiosa azione neuro-sedativa ad opera del basilico, contribuiranno a ridurre l’elevato tono ortosimpatico (eccitatorio) responsabile delle crisi ipertensive. Pane e marmellata, pane e ricotta, pane ricotta e cacao, pane ricotta e miele, saranno ottime soluzioni per la prima colazione.

Fra tutte le preparazioni a base di carboidrati, saranno più indicate quelle neurosedative, come la pasta o il riso con zucchina, cavolfiore, menta e pinoli, burro e salvia, ricotta, borragine, lattuga, pesto genovese etc. La tendenza al dimagramento di questa tipologia di pazienti ipertesi renderà adatte anche soluzioni come pasta e patate, patate e zucchina e purea di patate. Mentre per agevolare la disintossicazione organica, necessaria per il loro elevato catabolismo organico, saranno adatte preparazioni come pasta o riso con carciofi, con cipolla rosolata, cardi, indivie belghe o radicchio.

Le uniche preparazioni con l’uovo saranno quelle che prevedano l’associazione con alimenti sedativi ricchi di potassio e calcio, come le frittate con patate, ricotta e zucchina. Sarà proponibile anche l’uovo al piatto, che non eserciterà uno stimolo surrenalico significativo, rispetto ad altre forme di utilizzo di questo alimento. Con l’eccezione dei formaggi stagionati, si potranno utilizzare la ricotta, il burro, lo yogurt e dei formaggi teneri con miele e pinoli.

L’elevato dispendio energetico e la necessità di una ristrutturazione tessutale continua renderanno utili la maggior parte delle preparazioni a base di carne, soprattutto se bianca e in associazione con componenti neuro-sedativi. Le soluzioni gastronomiche più adatte sono per esempio: petto di pollo grigliato o al limone, scaloppine di tacchino, saltimbocca alla romana.

I prodotti ittici si potranno impiegare con moderata frequenza nei pazienti affetti da ipertensione adrenergica, scegliendo quelli a minore contenuto di iodio e fosforo come la sogliola, l’insalata di mare, i gamberi con fagioli o le associazioni con alimenti ricchi di calcio e magnesio, come le mandorle, o del potassio contenuto nelle patate.

In tutti i casi di ipertensione si potranno sfruttare le innumerevoli proprietà dell’aglio, sia sotto forma di aglio confit o di crema d’aglio, sia soffriggendolo in olio extravergine d’oliva per ripassare le verdure più indicate per questa patologia.

Saranno adatti i vegetali ad azione neuro-sedativa come la borragine, la cappuccina, la lattuga, la salvia e la zucchina, ma anche le cotture in besciamelle, in modo da sfruttare la quota di calcio. Per la tendenza al catabolismo, causato dall’elevato tono ortosimpatico, si alterneranno le verdure citate precedentemente con quelle utili per il fegato, come carciofi, cardi, agretti e fagiolini, o per il rene, come tutte le Cicoriae.

Saranno indicate le minestre con componenti neuro-sedativi, come quelle di cavolfiore o d’orzo, ma anche i legumi e le vellutate di ceci, lattuga, porri e zucchina, carota e cipolla.



I frutti faranno parte dell’alimentazione di soggetti affetti da questo tipo di ipertensione, in particolare quelli più ricchi di potassio, come banana, castagna, mela, etc., o quelli che favoriscano la microcircolazione come tutti i frutti di bosco. Di particolare utilità saranno le mandorle, i pinoli, le noci e le nocciole, ricchi di acidi grassi vegetali, ma anche di calcio, potassio e magnesio.

Oltre alle erbe aromatiche antispastiche e sedative, come alloro, basilico, menta e salvia, saranno indicate la mela al forno o caramellata, la tisana di buccia di mela, l’uva passa, il miele e il latte, se tollerato.

giovedì 12 gennaio 2017

Sei un soggetto iperteso? Scopri a che categoria appartieni e come curarti a tavola




 Buon pomeriggio a tutti!

Dedicheremo il mese di gennaio a un argomento molto importante: l’ipertensione. Scopriremo insieme le varie tipologie esistenti e come alimentarsi correttamente in presenza di tale patologia, senza ovviamente trascurare i piaceri della tavola.


COS’È L’IPERTENSIONE?

L’ipertensione arteriosa costituisce una condizione clinica in cui la pressione sanguigna nelle arterie della circolazione sistemica è elevata, comportando un aumento di lavoro per il cuore. La pressione arteriosa è riassunta da due misure, sistolica e diastolica, relative al fatto che il muscolo cardiaco si contrae (sistole) e si rilassa (diastole) tra un battito e l’altro.

Circa il 90-95% dei casi di ipertensione sono classificati come “primari o idiopatici”, il che significa che la pressione è alta senza chiare cause mediche alla base.

 Il restante 5-10% dei casi, classificati come “ipertensione secondaria” sono effettivamente provocati da altre malattie che colpiscono i reni, le arterie stesse, il cuore o il sistema endocrino.

Anche moderate elevazioni della pressione sanguigna arteriosa vengono associate ad una riduzione dell’aspettativa di vita. L’ipertensione infatti rappresenta un fattore di rischio per:

  • ictus
  • infarto del miocardio
  • insufficienza cardiaca
  • aneurismi delle arterie
  • malattia renale cronica

Raramente l’ipertensione è svelata da sintomi specifici e la sua identificazione è dovuta spesso a uno screening casuale o al trattamento di problemi non correlati. Le evidenze, tuttavia, rilevano che gran parte delle persone con ipertensione lamenta cefalea (in particolare nella zona postero-superiore del cranio) con maggiore frequenza nelle ore mattutine, quando sono fisiologicamente più elevati i valori degli ormoni surrenalici.



I cambiamenti nella dieta e nello stile di vita del paziente sono in grado di migliorare sensibilmente il controllo della pressione sanguigna e di ridurre pertanto il rischio di complicazioni per la salute. Tuttavia il trattamento farmacologico è spesso necessario in persone per le quali tali cambiamenti risultino inefficaci o insufficienti.


COME INTERVENIRE DAL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE?


Dal punto di vista nutrizionale si può intervenire efficacemente nella maggior parte dei casi di ipertensione, sia nelle fasi iniziali, quando il medico cerca di procrastinare il trattamento farmacologico consigliando genericamente la ridu- zione o l’astensione dal sale; sia quando le linee guida alimentari saranno programmate per agire in sinergia con i farmaci stessi, cercando di ridurli al dosaggio efficace più basso possibile. È possibile distinguere due grandi categorie di soggetti affetti da ipertensione, con esigenze nutrizionali differenti.

INDIVIDUI CON IPERTENSIONE ADRENERGICA: di solito magri, asciutti, nervosi, soggetti a scatti di rabbia e d’irritabilità, con crisi ipertensive considerevoli e di breve durata ma con indici pressori elevati, soprattutto per quanto riguarda il valore sistolico. Questi soggetti tendono alla disidratazione, pertanto i loro gradienti pressori non dipenderanno dall’aumento dei liquidi nel letto vascolare, quanto dalla contrattura della muscolatura liscia vasale, causata dall’elevato tono adrenergico che li caratterizza.

 Essi gioveranno di un trattamento nutrizionale neuro-sedativo, con alimenti ricchi di calcio e potassio e con una quota significativa di zuccheri semplici e complessi atti a sostenere il loro elevato consumo energetico ed evitare condizioni di ipoglicemia che attiverebbero la secrezione di adrenalina, rischiando crisi ipertensive acute con elevata frequenza cardiaca. Per la stessa ragione, saranno EVITATE sostanze nervine come caffeina, teina e teobromina, i prodotti ittici con maggiore concentrazione di iodio e fosforo e tutte le verdure neuro-eccitanti (come il sedano, la melanzana) e la maggior parte delle crucifere (prevalentemente cime di rape e broccoli).

INDIVIDUI CON IPERTENSIONE DISMETABOLICA: questa seconda categoria di soggetti ipertesi rientra nelle linee guida nutrizionali tipiche della sindrome metabolica, che accomuna le indicazioni relative all’obesità, alle patologie cardiovascolari e al diabete. In questo caso bisognerà:

  1. Agevolare la funzione renale con una riduzione del glutine e un impiego frequente di tutte le verdure diuretiche, in particolare quelle appartenenti alla famiglia delle Cicoriae, evitando i vegetali a maggiore contenuto di sali minerali e di ossalati (come bietola, asparagi e spinaci);
  2. Attivare i processi depurativi organici e ridurre il peso corporeo, proponendo spesso la quota proteica dei prodotti ittici, con una diminuzione o esclusione della carne rossa, a maggiore contenuto di scorie azotate;
  3. Stimolare il fegato con alimenti fritti e soffritti in olio extravergine d’oliva, ma anche trifolati e ripassati, garantendo una presenza costante dell’aglio, che agirà come regolatore della pressione sistolica e diastolica;
  4. Nei soggetti diabetici o a rischio per questa malattia, sarà opportuno calcolare il valore complessivo del carico glicemico di tutti i pasti, in particolare di quello serale;
  5. Contrastare la tendenza all’ipercoagulabilità ematica, escludendo i derivati del latte e proponendo alimenti fluidificanti come l’aglio, la cipolla, le fragole, l’ananas, il melone e tutti i frutti di bosco, utili anche per la microcircolazione (sempre a rischio negli ipertesi).

La prossima settimana vi indicherò alcune preparazioni indicate (e controindicate) per le due tipologie di ipertensione.
Sei un soggetto iperteso e hai bisogno di una consulenza? Scrivimi all'indirizzo stefania.dellatte@libero.it per prenotare una visita o una consulenza via Skype.

martedì 10 gennaio 2017

Come comportarsi a tavola dopo le feste di Natale

Si sa le festività vanno a braccetto con i peccati di gola ed ecco spuntare i famigerati chili di troppo!
Vediamo come comportarci a tavola dopo questi periodi così "critici"




martedì 3 gennaio 2017

I 5 articoli più letti del 2016 - Di cosa volete parlare nel 2017?


Buon pomeriggio cari lettori di "Energia per la Vita", spero che questo 2017 sia iniziato carico di amore e positività, ingredienti indispensabili per condurre una vita felice.
Lasciandoci alle spalle il 2016 vediamo quali sono stati gli articoli più letti e che quindi avete trovato più interessanti:

1) Un’abbondante prima colazione è il primo rimedio per perdere peso
2) Chemioterapia: l'alimentazione da seguire durante e dopo i trattamenti

Durante questo primo anno di attività online spero di avervi guidati ed informati circa la corretta alimentazione, che come avrete avuto modo di appren è data da un adeguato insieme di alimenti utili ad assicurare la giusta quantità di nutrienti atti a supportare la crescita corporea, mantenere il peso e prevenire malattie derivanti dagli eccessi o dalle carenze alimentari.

Se avete domande o desiderate approfondimenti su argomenti particolari potete segnalarmeli rispondendo a questo post o attraverso la pagina facebook di Energia per la Vita.

Alla prossima!

Dott.ssa Stefania Dellatte