lunedì 27 febbraio 2017

Alla scoperta del loto e del melograno

Buongiorno, parliamo oggi di due frutti particolari: loto e melograno.

Il loto, meglio conosciuto come cachi, è un albero da frutto originario dell'Asia orientale appartenente alle Ebenacee, una famiglia di angiosperme dicotiledoni.  Oggi  è considerato "l'albero della pace", perché alcuni alberi sopravvissero al bombardamento atomico di Nagasaki nell'agosto 1945. Il cachi apporta circa 272 kJ (65 kcal) per 100 g. È composto da circa 18% di zuccheri, il 78,20% di acqua, lo 0,80% di proteine, lo 0,40% di grassi oltre ad una ragionevole quantità di vitamina C. È ricco di beta-carotene e di potassio. Ha proprietà lassative e diuretiche e se consumato acerbo risulta astringente a causa della notevole quantità di tannino.

Il melograno (Punica granatum) è una pianta della famiglia delle Punicaceae (o Lythraceae secondo la classificazione APG), originario di una regione geografica che va dall'Iran alla zona himalayana dell'India settentrionale, e presente sin dall'antichità nel Caucaso, e nell'intera zona mediterranea. Il frutto ha diverse partizioni interne robuste che svolgono funzione di placentazione ai semi, detti arilli (fino a 600 ed oltre per frutto) separati da una membrana detta cica. I semi, di colore rosso, in alcune varietà sono circondati da una polpa traslucida colorata dal bianco al rosso rubino, più o meno acidula e, nelle varietà a frutto commestibile dolce e profumata. Il frutto reca in posizione apicale (opposta al picciolo) una caratteristica robusta corona a quattro-cinque pezzi, che sono residui del calice fiorale.




mercoledì 22 febbraio 2017

Ringiovanire viso e corpo con la Radiofrequenza - Prenota ora la tua seduta!



Hai mai sentito parlare della Radiofrequenza? È un dispositivo che sfrutta l’emissione di energia che va ad agire sul rinnovamento cutaneo. Il suo compito, infatti, è quello di produrre collagene, acido ialuronico ed elastina donando idratazione, turgore ed elasticità alla pelle già al termine della prima seduta. Andando avanti con il trattamento l’effetto bio-lifting migliorerà progressivamente.

Lo stile di vita errato, i cosmetici non adatti e il naturale invecchiamento della pelle provocano alterazioni e inestetismi. Il calore che l’apparecchio genera nel derma favorisce i processi di autoriparazione e il tessuto cutaneo appare immediatamente rivitalizzato sia nel colorito che nella texture.


LA RADIOFREQUENZA È INDICATA PER:

  • prevenire l’invecchiamento cutaneo
  • favorire l’elasticità dei tessuti
  • attenuare le rughe (perfetto per contorno occhi, collo, decolleté)
  • distendere le prime linee d’espressione nelle pelli giovani
  • attenuare le lassità cutanee
  • attenuare il colorito spento
  • attenuare le macchie cutanee
  • detossificare (elimina le impurità)
  • drenare
  • contrastare la cellulite (riduzione pelle a buccia d’arancia)
  • contrastare il gonfiore di gambe e caviglie
  • trattare le smagliature rosse
  • rimodellare il corpo e le siluette alterate
  • intervenire in casi di sovrappeso
  • regolarizzare e limitare la produzione di sebo
  • coadiuvare in esiti cicatriziali
  • coadiuvare in caso di difficoltà circolatorie


CHE APPARECCHIO UTILIZZO?

La Radiofrequenza Bipolare ed Esapolare QUAD TM. Questo macchinario genera riscaldamento sottocutaneo indipendentemente dal fototipo della pelle ed è unidirezionale, quindi controlla sia la profondità che l’area di trattamento evitando inutili dispersioni di calore.

Il flusso di radiofrequenza cha attraversa la pelle riscalda il tessuto sottostante, in particolare le fibre di collagene ed elastina che sono l’impalcatura della pelle e ne determinano l’elasticità e la compattezza. Questo genere di riscaldamento denatura e rompe il collagene (collagenasi), attivando i fibroblasti alla produzione di nuovo collagene, con conseguente rinnovamento del tessuto (collagenesi). Il derma risulta così più ispessito e la pelle più tesa.

La Radiofrequenza Monopolare ha un elettrodo nel manipolo e uno nella placca. Questo tipo di corrente attraversa tutti gli strati del tessuto, anche dove non è necessario il riscaldamento, e può risultare molto dolorosa.


La Radiofrequenza Bipolare, invece, ha entrambi gli elettrodi sul manipolo e quindi la profondità è più controllata. Il Sistema di rinnovamento cutaneo QUAD TM, combina la veicolazione della Radiofrequenza nel derma in modo sicuro e affidabile e in maniera specifica. Inoltre, dispone di due manipoli:

 Bipolare per il viso

 Esapolare per il corpo


La configurazione Bipolare ed Esapolare TM distribuisce l’energia nel tessuto in modo controllato e vantaggioso: infatti i due elettrodi posti vicini e a contatto della pelle offrono la massima sicurezza. La relativa concentrazione e penetrazione di energia nei tessuti, come quelli del volto, dà il vantaggio di un trattamento sicuro, efficace, duraturo e praticamente indolore.


VUOI DONARE ETERNA GIOVINEZZA ALLA TUA PELLE? VIENI A PROVARE UNA SEDUTA DI RADIOFREQUENZA!!

Ti aspetto in Piazza Caduti Guerra 12 a Barletta.

Prenota ora il tuo appuntamento chiamando il 320.7405079 o scrivendo all’indirizzo mail stefania.dellatte@libero.it


“La giovinezza sarebbe un periodo più bello
se solo arrivasse un po’ più tardi nella vita!” (Charlie Chaplin)

lunedì 20 febbraio 2017

I benefici della frutta secca

Buongiorno! Oggi parliamo dell'amatissima frutta secca, ossia quei frutti che attraverso un processo di essiccazione naturale (al sole) o con speciali essiccatori, vengono deprivati della maggior parte dell'acqua.
Nell'uso comune, tuttavia, con l'espressione "frutta secca" si intendono di solito noci, mandorle, ecc., che, a rigore, non sono frutti ma semi. Numerosi frutti e semi si prestano ad essere preparati sotto forma di frutta secca, il che permette loro di essere conservati ben al di là del normale periodo di conservazione. Questo procedimento può riguardare frutti sia interi, sia tagliati a pezzi, a cubetti, o anche macinati.
La frutta secca può essere consumata così com'è oppure può essere impiegata come ingrediente nella preparazione di ricette culinarie o di pasticceria.


giovedì 16 febbraio 2017

Tutta la verità sulle mele

Buongiorno, oggi parliamo del frutto per eccellenza: la mela.
Il suo nome deriva dal latino malum, ed è il frutto del meloalbero originario dell'Asia centrale la cui evoluzione risalirebbe risalirebbe al Neolitico. La specie è presente in Italia nominalmente con circa 2000 varietà, ma la definizione più precisa è difficile data la sovrapposizione storica delle denominazioni, e le specie estinte o irreperibili.
La mela è il frutto più destagionalizzato (lo si trova tutto l'anno) e ciò richiede la presenza di impianti che provvedono alla conservazione e ne distribuiscano la disponibilità su di un ampio arco di tempo. La maturazione naturale varia da fine agosto a metà ottobre.
La mela ha un potere antiossidante (ORAC) con un indice di valore 4275 poiché contiene vitamine importanti come provitamina A, vitamine B1, B2, B6, E e C, acido citrico, acido malico, niacina e acido folico, insieme a flavonoidi e carotenoidi, dall'effetto antiossidante.

lunedì 13 febbraio 2017

I segreti della pera

Buongiorno, oggi parliamo di un frutto molto amato specialmente in questa stagione: la pera.
Con termine pera si intende il frutto (in realtà si tratta di un pomo, un falso frutto) delle piante del genere Pyrus a cui appartengono molte specie differenti. Alcune delle specie producono frutti eduli e vengono perciò coltivate, quella più diffusa è la specie Pyrus communis.

La pera è ricca di zuccheri semplici, specialmente fruttosio. La prevalenza di potassio la rende adatta ad una dieta iposodica (cioè una dieta priva di sodio).

La produzione avviene da fine luglio e si conserva anche 3-4 mesi in regime di freddo. La pera risulta pertanto disponibile per gran parte dell'anno e si consuma al naturale o cotta in sciroppo di zucchero. Nell'industria alimentare viene utilizzata prevalentemente per la produzione di succhi e sciroppati.
Ne esistono tantissime varietà: William, Max Red Bartlett, Decana, Abate,Caiser, Conference, Spinella, Nasci, Ercolina, Cocomerina, Mantovana, Crassana, Madernassa, Martin Sec, Nobile, Alexandrine Douillard.



giovedì 9 febbraio 2017

Legumi, le proprietà benefiche (parte2)

Continuiamo a parlare di legumi.  Questi vegetali vengono consumati sia freschi che cotti e contengono molta acqua e proteine.
Spesso nell'alimentazione vengono associati ai cereali, in quanto questi due tipi di alimenti si integrano a vicenda dal punto di vista nutrizionale.

I legumi forniscono anche un importante apporto energetico, essendo costituiti per lo più da carboidrati, sono inoltre fonte di acido folico, vitamina B1, vitamina H, diversi minerali tra i quali ferro, zinco e magnesio, fibre


lunedì 6 febbraio 2017

Legumi, le proprietà benefiche (parte 1)

Buongiorno oggi parliamo di legumi!
Le Fabacee (dette anche Leguminose o papilionacee)  sono una famiglia di piante dicotiledoni dell'ordine delle Fabales. Nel fanno parte: fagioli, piselli, fave, lupini, ceci, caiano, lenticchie, arachidi, soia, cicerchie.
In questa prima puntata presenteremo una vasta gamma di legumi di cui scopriremo le proprietà benefiche per la nostra salute.


venerdì 3 febbraio 2017

Che alimentazione seguire nel trattamento delle cardiopatie



Trattiamo oggi un altro tema delicato, ossia quello dell’alimentazione legata ai casi di cardiopatia, ossia quelle malattie che interessano il cuore sia a livello funzionale che organico. Purtroppo le malattie cardiovascolari sono in frequento aumento e questo fa si che la dieta di un paziente debba essere modificata in relazione alla patologia per cerare di prevenire e/o limitare i danni.

Per prima cosa suddividiamo le cardiopatie in due macroaree:

  1. Congenite (ossia presenti fin dalla nascita; tra le più comuni troviamo: Ipertensione polmonare, Sindrome di Eisenmenger, Aritmie cardiache, Difetto interatriale, Difetto interventricolare, Cor triatriatum, Fistola artero-venosa)
  2. Acquisite (cioè insorte successivamente)

Possiamo inoltre distinguere due patologie di pazienti differenti:

  1. Affetti da patologia ischemica con funzione contrattile conservata: pazienti con storia d’infarto miocardico che spesso presentano molteplici fattori di rischio tra cui dislipidemia (elevati valori di colesterolo e trigliceridi), per cui va attuata una dieta ipolipidica (cioè povera di grassi) e ipertensione arteriosa, per cui si rende necessario ridurre l’apporto salino.
  2. Affetti da scompenso cardiaco cronico: in questi pazienti è fondamentale regolare l’apporto idro-salino, per evitare di sovraccaricare ulteriormente di liquidi un sistema emodinamico già in equilibrio precario, pertanto si deve correggere l’opinione diffusa secondo la quale è necessario bere molto per urinare molto.


La concentrazione ematica di colesterolo è un fattore di rischio importante per l’insorgenza della cardiopatia coronarica. Il colesterolo si trova nel sangue in forma libera (30 - 40%) ed esterificata (60 - 70%); nell’adulto ha valori normali di 150 - 200 mg/100m, mentre durante la gravidanza, l’allattamento o le mestruazioni possono leggermente aumentare. In condizioni normali il colesterolo LDL (cattivo) è inferiore a 200 mg/100 ml, mentre per quanto riguarda l’HDL (buono) valori normali sono per l’uomo maggiori di 35 mg/100 ml e per la donna di 45 mg/100ml. La mortalità sale per livelli di colesterolemia superiori a 200-220 mg/dL. Il legame tra colesterolo e cardiopatia ischemica è stato accertato da diversi studi di popolazione.

Altro valore preso in considerazione per valutare il ricambio lipidico è la trigliceridemia. Corrisponde ai grassi neutri che rappresentano i grassi di riserva dei tessuti e si trovano in scambio costante con quelli circolatori. In condizioni normali si hanno valori di 74 - 170 mg%; in condizioni fisiologiche aumentano in seguito a pasti ricchi di grassi e nei soggetti con disturbi glicemici.

Nelle costituzioni predisposte alle cardiopatie, è tipico il prevalere di fenomeni anabolici rispetto a quelli catabolici, anche nella fase geriatrica della vita, il che si manifesta con un sistema muscolo scheletrico molto ben rappresentato anche in assenza di attività sportiva di vario tipo. Dal punto di vista psico-comportamentale sono dei soggetti squisitamente dominanti, attivi, intraprendenti, dotati di capacità organizzativa e dirigenziale, tanto da rassegnarsi raramente a ruoli da sottoposti o dipendenti.



Vi fornirò una serie di consigli per una dieta sana ed equilibrata, tenendo conto ovviamente che ciascun paziente a seconda dei diversi fattori di rischio dovrà adottare ulteriori accorgimenti che lo specialista saprà consigliare di volta in volta, anche in considerazione del peso corporeo. Perciò NO ALLA DIETA FAI DA TE.


Partiamo subito dalle bevande. Durante i pasti è consentito un bicchiere di vino rosso, in quanto contiene polifenoli ossia sostanze antiossidanti e protettive per l’apparato cardiovascolare. e caffè andrebbero evitati poiché aumentano la frequenza e il lavoro del muscolo cardiaco. Tuttavia, è possibile bere il tè a lunga infusione. Infatti dopo 7/8 minuti di infusione la teina precipita ad opera dei tannini e le sostanze nervine del te perdono di efficacia.

La carne, alimento con alto contenuto di proteine e ferro, è da selezionare con attenzione, prediligendo i tagli più magri con minor contenuto di colesterolo e grassi. Tra le carni bianche si consigliano coniglio, pollo e tacchino; tra le carni rosse si può scegliere tra vitello, manzo magro, lonza di maiale e cavallo. La selvaggina è preferibilmente da evitare per l’elevato contenuto in grassi e sale.

Il pesce è ricco di proteine e fosforo; la sua caratteristica nutrizionale è data dalla carne povera di colesterolo ma ricca di grassi buoni come gli omega 3 che proteggono l’apparato cardiovascolare. Tra i pesci magri si annoverano branzino, orata, platessa, sogliola, nasello, merluzzo, palombo, trota, pesce spada, dentice, polpo e frutti di mare. Dovrebbe essere consumato almeno 3-4 volte alla settimana. Cotture consigliate: al forno, al vapore e alla griglia perché permettono di mantenere le proprietà organolettiche senza aggiungere condimenti grassi.

Le uova vanno consumate 1-2 volte alla settimana, in quanto alimenti ricchi di grassi. Durante la cottura evitare burro o margarina e prediligere uova alla coque, in camicia e sode.

Anche i formaggi sono ricchi di grassi e sale, specie quelli stagionati. È consigliabile quindi scegliere sempre i prodotti freschi come ricotta, mozzarella, crescenza e robiola. Il formaggio non andrebbe consumato più di 2-3 volte alla settimana e non va dimenticato che è una pietanza completa.

I salumi contengono molto sale e spesso anche parecchi grassi. Quelli consigliati sono bresaola, prosciutto cotto e crudo sgrassati. Possono fungere da secondo piatto massimo 2-3 volte alla settimana, ricordandosi sempre di eliminare il grasso visibile.

I cereali, alimenti di origine vegetale, che sono contenuti in pasta, riso, pane, orzo, polenta, etc. devono essere presenti nella dieta di tutti i giorni, senza esagerare con le quantità ed evitando condimenti troppo elaborati e ricchi di grassi.

I dolci sono ricchi di zuccheri e vanno consumati solo saltuariamente. È consigliabile scegliere quelli semplici e fatti in casa come le crostate di frutta.

Frutta e verdura sono ricchi di fibre, vitamine e sali minerali, per questo motivo devono essere sempre presenti nella alimentazione del cardiopatico. Frutta e verdura, meglio se di stagione, possono essere consumate senza limiti e sfruttate anche come possibilità di uno spuntino fuori pasto.

Per quanto riguarda il sale da tavola (cloruro di sodio) è presente in tutti gli alimenti, nelle carni lavorate, nei cibi conservati, nei surgelati pre-cucinati e in tutti i tipi di snack. Il sale in eccesso, a lungo andare, può far aumentare la pressione arteriosa ed è preferibile sostituirlo con erbe, spezie e succo di limone o comunque aromi naturali. In alcuni casi particolari è necessario adottare una dieta a scarso contenuto sodico.

Bisognerà moderare l'uso di alimenti che aumentano la coagulabilità del sangue, in particolare i formaggi stagionati, i cibi con vitamina C (agrumi, kiwi, broccoli, peperoni, ecc.) e K (zucca, carota, ecc.), oltre a quelli ricchi di ferro ed emoglobina, come la carne rossa. Particolare attenzione dovrà essere posta all'introito di sali minerali, attraverso non tanto e non solo il comune sale da cucina, ma anche di tutti gli altri sali e degli alimenti ricchi di ossari, di cui non sempre si tiene debito conto. In casi particolari, potrà essere utile anche una riduzione, se non addirittura un'esclusione, del glutine.



Per intendere l’importanza del ruolo dell’alimentazione in questa patologia si può tenere in considerazione l’andamento della mortalità osservata negli Stati Uniti d’America, dove un’adeguata campagna di educazione alimentare ha ridotto l’incidenza di mortalità, del 25% in soggetti di età compresa tra i 35 e 74 anni, mentre gli ictus cerebrali sono diminuiti addirittura del 35%. Si è potuto osservare che nell’arco di un anno, oltre 200.000 persone in più sono rimaste in vita e quasi 100.000 casi di morte per infarto del miocardio sono stati evitati. Altro fattore che ha contribuito è stato anche il minor consumo di sigarette e l’incremento dell’attività fisica.

 

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