Il cancro è una malattia multifattoriale, questo significa che non ha
una sola causa ma molte: fisiche, psichiche, ambientali, genetiche, chimiche,
virus, infezioni, radiazioni, agenti ossidanti (come tabacco e alcool),
alimentazione raffinata e ricca di sostanze tossiche, ecc. Quelli che ho appena
citato sono tutti fattori che indeboliscono
il sistema immunitario rendendolo incapace di affrontare la malattia.
Un’alimentazione mirata può essere in grado di avere un’influenza
modulatoria sul decorso dell’insorgenza tumorale, ma può anche essere in
grado di rafforzare le difese
immunitarie e soprattutto di prevenire.
Ogni popolazione, nel corso della
sua storia, ha sviluppato abitudini alimentari adatte al suo patrimonio
genetico, all’ambiente e al territorio circostante, per cui è difficile
ritenere di poter dare una ricetta universale per una alimentazione valida per
tutti.
Sappiamo però che le tradizioni alimentari regionali hanno saputo resistere nel tempo e che fino a pochi decenni fa venivano seguite dalla stragrande maggioranza delle popolazioni. Si deduce perciò che l’alimentazione tradizionale, adattata e necessariamente variata, nella preparazione e nel metodo di cottura, ha garantito i migliori risultati possibili per una determinata popolazione in un determinato territorio.
Oggi si mangia molto più di una
volta – questo è innegabile - eppure si sta peggio: è infatti aumentata la percentuale di malattie gravi
come tumori, diabete, malattie autoimmuni, tiroiditi, malattie
cardiocircolatorie, bambini con malattie gravi (cosa rarissima un tempo), ecc.
Da quando si è sviluppata la
cosiddetta globalizzazione, stiamo assistendo alla deviazione dalla tradizione per inseguire modelli dettati dai mass
media e dalla pubblicità.
Cosa è successo negli ultimi decenni?
Non è più la nostra storia, o in
ogni caso lo è sempre meno, a dirci che cosa mangiare, ma sono le pubblicità e l’industria
agroalimentare. L’occidentalizzazione tende a farci dimenticare le ricette e i
prodotti locali per esortarci a mangiare tutti le stesse cose: prodotti confezionati, privi di vita, mummificati a solo vantaggio dell’azienda che li produce. La vita moderna incita a diminuire la varietà di ciò che mangiamo e
a preparare i nostri cibi tutti allo stesso modo.
Come mai le donne giapponesi che
vivono in Giappone si ammalano di tumore al seno meno delle americane, mentre
se emigrano in USA il rischio di sviluppare un cancro al seno diventa uguale a
quello delle donne residenti in America? Cosa
è cambiato? Le donne o la loro alimentazione?
Non ci vuole molto a comprendere
che è quel tipo di alimentazione di
scarsissima qualità, estremamente industrializzata, a
provocare grossi danni sulla salute.
Sono le nostre abitudini
alimentari a incidere profondamente sulla capacità del sistema immunitario
di combattere qualunque malattia. Non dobbiamo dimenticare che un tumore si
manifesta molti anni dopo che nell’organismo si sono instaurate le condizioni di indebolimento
che partendo dalla singola cellula, portano (nel tempo) all’incapacità del sistema immunitario
di difendersi e riportare l’omeostasi. L’omeostasi
è quella condizione di equilibrio dinamico che mantiene in perfetto
funzionamento le cellule e l’intero organismo.
Si dice che la Dieta Mediterranea sia
la migliore al mondo. In cosa consisteva, e dunque dovrebbe consistere la VERA
tradizionale Dieta Mediterranea Italiana?
- Era, e deve essere, una dieta a base di legumi e cereali
- La carne si mangiava, e dovrebbe essere mangiata, 1 volta alla settimana (e neanche sempre)
- Consumare frutta e verdura in abbondanza
- Utilizzare olio extravergine di oliva
- Utilizzare strutto da animali allevati naturalmente
“Il dottore del futuro
non darà medicine ma motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo,
alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia.” (Thomas Edison)
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