giovedì 3 novembre 2016

I segreti dell'alimentazione post partum - Come favorire l'allattamento al seno


Al momento della nascita, con il taglio del cordone ombelicale, sinterrompe la simbiosi materno-fetale. Il trauma psichico del distacco viene però attutito dallamorevole legame del bambino con il seno materno per tutto il periodo che precede lo svezzamento.

Dopo il parto e le prime poppate che forniscono al piccolo un alimento di eccezionale valore vitale come il colostro, subentra la montata lattea e gradualmente lorganismo della neo mamma si adatta al ritmo dellallattamento al seno, che sarà dettato unicamente dalla richiesta del neonato.

COSA FARE IN CASO DI MONTATA LATTEA SCARSA O INSUFFICIENTE?

Soluzioni efficaci sono quella del pane cotto, del brodo di gallina, o della borragine al burro e parmigiano. Lesperienza nutrizionale dimostra che laglio, nelle sue varie forme di utilizzo, è uno dei più potenti galattagoghi, anche quando è solamente adoperato nelle cotture e poi non ingerito dalla madre. Di pari importanza è limpiego del peperoncino, il cui principio attivo più importante, la capsaicina, agisce a livello dei canali del calcio delle membrane cellulari, favorendo lattività dei dotti lattiferi. È da sottolineare come tale sostanza svolga innumerevoli azioni utili a carico dellorganismo materno, senza tuttavia passare nel latte assunto dal bambino.

VERDURE VIETATE

 Troviamo gli asparagi e i carciofi, che possono modificare il sapore del latte o ridurre la montata lattea. Controverso è il caso delle crucifere, come broccoli, verza, cavolfiore, di solito sconsigliati. In realtà, se il neonato non lamenta meteorismo intestinale con colichette e disturbi digestivi vari, non c’è ragione di escludere tale categoria di alimenti, soprattutto se vengono assunti dalla madre dopo averli sbollentati e ripassati in padella con olio, aglio e peperoncino.

In presenza dei citati disturbi, vanno eliminati per qualche giorno dalla dieta della madre tutti gli alimenti meteorizzanti, come legumi e verdure particolarmente ricche di cellulosa, così come i pesci a maggiore contenuto di iodio, in quanto leccitazione neurologica e tiroidea materna contribuirebbe al malessere del bambino.

ALIMENTI CONSIGLIATI

La puerpera dovrà avere unalimentazione completa di carboidrati, proteine, sali minerali e vitamine. In assenza di intolleranza al latte vaccino, sarà utile far assumere questultimo nella colazione del mattino, magari dolcificato con miele e integrato con un trito di frutta secca (mandorle, pinoli, noci o nocciole) e una spolverata di cacao, in sostituzione del caffè, il cui effetto eccitante potrebbe ripercuotersi sul sistema nervoso del bambino. Il latte intero fresco potrà essere invece utilizzato come bevanda durante il giorno, migliorandone molto la digeribilità con qualche goccia di limone o una modesta quantità di succo darancia, associazioni che potrebbero sembrare inopportune, ma che al contrario si rivelano gradevoli e anticipano ciò che avviene nellambiente acido dello stomaco.
 
APPORTO DI LIQUIDI E LE MERENDE

Le merende son necessarie durante lallattamento e potranno prevedere limpiego di tisane di vario tipo o spremuta di limone con biscotti oppure dello yogurt intero arricchito da frutta secca. Se lappetenza è più spiccata verso cibi salati, sono ottimali soluzioni come crostini di pane con fettina di prosciutto crudo, bresaola, speck, lonza o paté di olive fatto in casa, in modo da garantire una quota proteica e lipidica supplementare a quella dei pasti principali.

A margine delle linee guida alimentari durante lallattamento, è doveroso sottolineare che la condizione psico-emotiva della madre si ripercuote sulla qualità del latte che viene assunto dal neonato. Una donna che si trova ad affrontare forti stress in questa fase della vita, produrrà un latte di scarso valore nutritivo per il piccolo, soprattutto nelle poppate serali e notturne.

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