martedì 5 dicembre 2017

Allergia e intolleranza al nichel: quali sono i cibi da evitare?



Il nichel è un metallo conosciuto anche come “rame bianco” e ne esiste traccia sin dal 3500 a.C. Nel 1751 il barone Axel Frederik Cronstedt, tentando di estrarre rame dalla niccolite ottenne un metallo bianco che battezzò nichel, dal tedesco kupfernickel (falso rame) o da nickel (folletto, diavoletto).

L'esposizione cronica può rappresentare un rischio a causa della tossicità e della cancerogenicità, tant’è che oggi l'allergia e l'intolleranza al nichel sono sempre più diffuse e possono presentarsi sia a livello cutaneo che alimentare.

La principale fonte di esposizione al nichel, infatti, è il consumo orale, poiché è presente sia nel cibo ch nell'acqua. In realtà lo troviamo un po’ dappertutto: acciaio inox, gioielli, chiavi, bottoni, cerniere, gancetti di scarpe, abiti ed accessori, monete, porte shampoo, detergenti, fumo di tabacco, carburanti fossili e prodotti di raffineria (giusto per citare qualche esempio). I rubinetti in nichel contaminano le acque e il suolo; cucinare in pentole e tegami in leghe di nichel o mangiare in piatti dipinti con vernici contenenti nichel contribuisce a contaminare il cibo.

Nonostante la massiccia presenza nella vita di tutti i giorni, la quantità media alla quale la maggior parte di persone è esposta non rappresenta un pericolo per la salute umana. La maggior parte del nichel assorbito quotidianamente dagli umani è rimosso per via renale ed eliminato attraverso le urine, oppure passa attraverso il tratto gastrointestinale senza essere assorbito.

 

A TAVOLA

Per prima cosa chi ha una forte intolleranza o allergia al nichel, deve di consumare gli alimenti contenuti in scatolette di alluminio e lattine e preferire le confezioni in vetro. È preferibile cuocere in tegami di vetro, ceramica o terracotta e acciaio, non utilizzare pentole con teflon o antiaderente.

L'introito medio con la dieta è di 300-600 μg al giorno. Il fabbisogno giornaliero sembrerebbe essere intorno ai 25-35μg ma il ruolo del nichel nelle funzioni biochimiche non è chiaro. Il contenuto di nickel nei vegetali è quattro volte superiore a quello dei prodotti animali ed è fortemente influenzato dalle concentrazioni del metallo nel terreno, varia da luogo a luogo con un aumento della concentrazione in primavera e in autunno.

La tolleranza all'allergene può variare molto da un soggetto all'altro perciò prima di modificare lo stile di vita e l’alimentazione è necessario recarsi da un professionista (nel nostro caso un nutrizionista) e farsi guidare un passo alla volta per evitare carenze nutrizionali o altre problematiche. Infatti esistono alimenti che si possono consumare in piccole quantità e alimenti da bandire completamente. Può capitare di essere sensibili a certi alimenti, ma di tollerarne bene altri, anche se contengono nichel.

Ora scopriamo quali alimenti contengono una maggiore quantità di nichel:

 

Cioccolato e cacao in polvere: il cioccolato è una delle fonti di nichel più concentrate. Il cioccolato fondente ne contiene 2,6 microgrammi per grammo, il cioccolato al latte 1,2 e il cacao in polvere 9,8.

 

Anacardi: gli anacardi contengono 5,1 microgrammi di nichel per grammo. Tra la frutta secca, gli anacardi sono una delle maggiori fonti di nichel, a cui sarà necessario fare più attenzione, soprattutto se presenti in tracce nei prodotti industriali e confezionati.

 

Pomodori e ortaggi: tra gli ortaggi più ricchi di nichel troviamo i pomodori, ma il nichel è contenuti anche in asparagi, broccoli, carote, cavoli, cavolfiori, fagiolini, finocchi, lattuga, sedano, radicchio e altri ortaggi. Sono di solito più tollerati: cetrioli, zucca, zucchine, melanzane e peperoni.

 

Spinaci: anche gli spinaci contengono una certa quantità di nichel, pari a 0,30 microgrammi per grammo e sono tra le verdure da tenere maggiormente sotto controllo in caso di allergia o intolleranza al nichel, accanto a cibi come pomodori e lenticchie.

 

Legumi e frutta secca: chi è allergico al nichel potrebbe dover moderare il consumo di legumi e di frutta secca, con particolare riferimento alle lenticchie, ai ceci, alla soia, alle noci, alle nocciole e alle mandorle. I fagioli rossi, ad esempio, contengono 0,45 microgrammi di nichel per grammo.

 

Frutta essiccata: la frutta essiccata contiene quantità di nichel maggiori rispetto alla frutta fresca. ciò potrebbe dipendere anche dai trattamenti industriali. Tra la frutta essiccata possiamo trovare fichi, uvetta, albicocche e prugne.

 

Bevande: chi è particolarmente sensibile al nichel dovrebbe fare attenzione ad alcune bibite e bevande, con particolare riferimento alla cioccolata, al caffè, al tè e alla birra, ma anche a tutte le bibite contenute in lattina.

 

Cibi in scatola: i cibi conservati possono incrementare il loro contenuto di nichel a causa del materiale del contenitore. Attenzione a lattine e scatolette. Tra i cibi in scatola si possono trovare tonno, carne, legumi, frutta e verdure. Meglio scegliere le alternative fresche o confezionate in altri materiali in caso di allergia al nichel.

 

Cereali: tra i cereali più ricchi di nichel troviamo l'avena, il mais, il miglio e il grano saraceno. Bisogna prendere in considerazione sia i cereali in chicco che le relative farine e i prodotti confezionati che possono contenerle.

 

Frutti di mare e pesce: per quanto riguarda gli alimenti non vegetali, tra le maggiori fonti di nichel troviamo i frutti di mare e il pesce (ben nota fonte di metalli pesanti), con particolare riferimento alle ostriche, al salmone, ai gamberi e alle cozze, ma anche ad aringhe e sgombri.

 

ALCUNI SUGGERIMENTI

  • mangiare cibi ricchi di ferro, idonei a contrastare l’assorbimento di nichel;
  • assumere vitamina C, anch’essa contrasta l’assorbimento
  • utilizzare pentole adatte per chi soffre di allergie ai metalli pesanti: padelle in teflon, ceramica, vetro, plastica (mai acciaio)  Le sigle 18/10, 18/8 e 18/c presenti sulle pentole si spiegano col fatto che l’acciaio inossidabile è una lega composta da ferro, cromo, nichel e altri metalli. Il primo numero indica la percentuale di cromo presente nella lega, il secondo indica la percentuale di nichel. In caso di allergia a quest’ultimo materiale, occorre dunque scegliere pentole e padelle in acciaio inox 18/c, ovvero totalmente prive di nichel.
  • non usare la carta alluminio in cucina
  • bere molta acqua


ALLERGIA O INTOLLERANZA?

L’ allergia al nichel é prevalentemente un’allergia da contatto, cioè si sviluppa quando alcune parti del corpo vengono a contatto con questo metallo presente in tantissimi oggetti che si utilizzano quotidianamente.
Essa è definita anche allergia da accumulo, perché nei soggetti che hanno fatto un largo uso di questo metallo, basta una piccola quantità di nichel per scatenare una reazione allergica. Non esiste una vera e propria cura per questa allergia, ma è bene limitare il più possibile il contato con il metallo in questione e seguire i consigli degli specialisti ( allergologo e dietologo ).

L’intolleranza, invece, si manifesta dopo aver ingerito alimenti contenti nichel. Questa condizione, a differenza dell’allergia, può essere temporanea e con una dieta accurata si può recuperare la tolleranza nei confronti di alcuni alimenti.
 
I sintomi dell’intolleranza possono manifestarsi sottoforma di dermatiti, prurito, acufeni, emicrania, infiammazione gengivale, stanchezza, nausea, asma, gonfiore addominale e colite.
Sei o sospetti di essere intollerante al nichel? Per prenotare ora la tua consulenza presso lo studio della Dott.ssa Stefania Dellatte chiama il numero 320 7405079 o scrivi a stefania.dellatte@libero.it

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