lunedì 14 maggio 2018

Aragosta, astice, scampo, gambero: quanto conosci i crostacei?



I crostacei comprendono molte specie che si sono adattate negli ambienti più vari e che hanno assunto aspetti diversi. Si distinguono dalle altre creature marine per la presenza del carapace, una duplicatura cutanea della testa che fondendosi con il dorso assume la forma di uno scudo. I crostacei sono nel loro momento migliore quando le ovaie raggiungono la piena maturazione. Conviene scegliere quelli con corazze ben dure, quindi più adulti la cui massa muscolare deve apparire compatta e flessibile al tatto.

 La presenza di liquido biancastro , l’odore sgradevole, la non flessibilità, la comparsa di una piccola macchia verdastra sulla parte anteriore del carapace e la colorazione nera (da verdognolo) del filamento intestinale sono tutti segnali che il crostaceo è “avariato”.

È bene ricordare che i crostacei possono innescare fenomeni di sensibilizzazione e gravi reazioni allergiche.

 Vediamo quali sono i crostacei più noti.

L’aragosta è tra i più grossi crostacei marini e può raggiungere la lunghezza di mezzo metro. È diffusa sia negli oceani che nel mar Mediterraneo. Ha un guscio spinoso ed un corpo suddiviso in numerosi segmenti. È dotata di due antenne lunghissime ma è priva delle chele tipiche di tutti i crostacei. La sua carne è ricca di calcio e fosforo. Può essere definita un alimento a basso contenuto di colesterolo e di lipidi.

L’astice, noto anche come elefante di mare, è il più grosso crostaceo del Mediterraneo. Dotato di una carne ricca di notevole potere nutrizionale, staziona sui fondali rocciosi a notevole profondità e il suo consumo alimentare apporta iodio, calcio, fosforo, proteine di grande valore biologico.

Lo scampo è molto piccolo e raggiunge a massima grandezza di 25 cm. Ha colore bianco e giallo ed è munito di lunghe chele. È un crostaceo tipico dei mari freddi. In cucina vengono utilizzate le code, ossia la polpa, è private della vena intestinale. Ha un discreto contenuto proteico ed una notevole quota di calcio e fosforo.

 I gamberi nascono e si mimetizzano nei fondali sabbiosi. Tra le specie più tipiche ricordiamo il gambero rosso, il gambero imperiale (o mazzancolla) e il gambero bianco. È anche apprezzato il gambero di fiume che si trova in acque poco profonde lungo le rive dei laghi. I gamberetti sono ancora più piccoli ma hanno lunghi arti provvisti di chele. Le specie più comunemente usate in cucina sono quella verde e quella rosa. La sua carne ha un discreto contenuto proteico ma p ricca di vitamina A e di fosforo.

Volete scoprire come cucinarli? Non perdetevi il prossimo articolo.

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