I crostacei
comprendono molte specie che si sono adattate negli ambienti più vari e che
hanno assunto aspetti diversi. Si distinguono dalle altre creature marine per
la presenza del carapace, una duplicatura cutanea della testa che fondendosi
con il dorso assume la forma di uno scudo. I crostacei sono nel loro momento
migliore quando le ovaie raggiungono la piena maturazione. Conviene scegliere
quelli con corazze ben dure, quindi più adulti la cui massa muscolare deve
apparire compatta e flessibile al tatto.
La presenza di liquido
biancastro , l’odore sgradevole, la non flessibilità, la comparsa di una
piccola macchia verdastra sulla parte anteriore del carapace e la colorazione
nera (da verdognolo) del filamento intestinale sono tutti segnali che il crostaceo
è “avariato”.
È bene ricordare che i crostacei possono innescare fenomeni
di sensibilizzazione e gravi reazioni allergiche.
Vediamo quali sono i
crostacei più noti.
L’aragosta è tra
i più grossi crostacei marini e può raggiungere la lunghezza di mezzo metro. È diffusa
sia negli oceani che nel mar Mediterraneo. Ha un guscio spinoso ed un corpo
suddiviso in numerosi segmenti. È dotata di due antenne lunghissime ma è priva
delle chele tipiche di tutti i crostacei. La sua carne è ricca di calcio e fosforo.
Può essere definita un alimento a basso contenuto di colesterolo e di lipidi.
L’astice, noto
anche come elefante di mare, è il più grosso crostaceo del Mediterraneo. Dotato
di una carne ricca di notevole potere nutrizionale, staziona sui fondali
rocciosi a notevole profondità e il suo consumo alimentare apporta iodio,
calcio, fosforo, proteine di grande valore biologico.
Lo scampo è molto
piccolo e raggiunge a massima grandezza di 25 cm. Ha colore bianco e giallo ed
è munito di lunghe chele. È un crostaceo tipico dei mari freddi. In cucina
vengono utilizzate le code, ossia la polpa, è private della vena intestinale. Ha
un discreto contenuto proteico ed una notevole quota di calcio e fosforo.
I gamberi nascono e
si mimetizzano nei fondali sabbiosi. Tra le specie più tipiche ricordiamo il
gambero rosso, il gambero imperiale (o mazzancolla) e il gambero bianco. È anche
apprezzato il gambero di fiume che si trova in acque poco profonde lungo le
rive dei laghi. I gamberetti sono ancora più piccoli ma hanno lunghi arti
provvisti di chele. Le specie più comunemente usate in cucina sono quella verde
e quella rosa. La sua carne ha un discreto contenuto proteico ma p ricca di
vitamina A e di fosforo.
Volete scoprire come cucinarli? Non perdetevi il prossimo
articolo.
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