«Io ho sempre le mandorle
in tasca, spuntino ideale e alle mie figlie lo spiego, per esempio quando
andiamo al cinema, che si possono mangiare quelle», a dirlo è il campione
olimpionico Massimo Rosolino durante una conferenza alla Fondazione Golinelli
di Bologna per l’incontro “La scienza in tavola”.
COSA BISOGNA SAPERE SULLE MANDORLE?
Le mandorle sono i semi commestibili del mandorlo (Prunus Dulcis), una pianta appartenente
alla famiglia delle Rosacee. Sono alimenti privi
di colesterolo che appartengono all’insieme dei gruppi oleosi conosciuti
anche come “frutta secca”.
Per il loro contenuto nutrizionale le mandorle secche sono
impiegate in numerose patologie, proponendole in macedonie con frutta (5-6
unità) o come componenti di diverse preparazioni. Il notevole contenuto di calcio, potassio e magnesio ne
giustifica l’impiego in patologie caratterizzate da spasticità, nell’epilessia,
nell’insonnia secondaria a contrattura della muscolatura striata o
nell’ipereccitabilità neurologica per squilibri elettrolitici. In quest’ultimo
caso un’azione specifica sul metabolismo nei neuroni viene svolta dal litio contenuto nella pellicola scura
che avvolge le mandorle secche. In queste malattie vengono fatte assumere
durante le ore del giorno nella massima quantità di 15, da distribuire fra le
ore mattutine e quelle pomeridiane. La loro ridotta percentuale di zuccheri biodisponibili, la ricchezza in oligoelementi, nonché la
presenza significativa di vitamina B1,
B2, PP ed E le rendono
adatte per riequilibrare strutturalmente il sistema nervoso e reintegrare le
carenze nutrizionali secondarie a malattie invalidanti, ma anche nel
trattamento nutrizionale dell’oligospermia, in virtù del loro contenuto in
zinco. Sono invece controindicate nell’ipotiroidismo e nella stipsi atonica. È
un alimento di prim’ordine nella dieta
vegana.
QUANTE MANGIARNE OGNI GIORNO?
A causa del loro apporto calorico (600kcal/100gr) le
mandorle secche devono essere consumate con una certa moderazione. Non più di
10-15 unità al giorno (circa 20-30 gr)
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