Al giorno d’oggi è d’obbligo sottolineare che la gravidanza non è una malattia perché la
cultura medica imperante cerca di medicalizzare un evento del tutto naturale e
del tutto privo di rischi nella maggior parte dei casi. Per esempio c’è un eccessivo uso delle ecografie (una al mese), che da un
lato sono costituite da frequenze che disturbano il bambino e dall’altra hanno un costo non indifferente.
In gravidanza l’alimentazione ha
una importanza fondamentale per accompagnare il decorso tenendo conto delle esigenze
della donna e del bambino nelle varie fasi di sviluppo dell’embrione. Le seguenti informazioni servono a mettere in rilievo i possibili problemi
di questo periodo, indicando in linea di massima una strategia alimentare che
va approfondita con l’aiuto
di un nutrizionista che conosca il metodo e le sue applicazioni.
Il rischio primario
dei primi mesi di gravidanza è la minaccia di aborto, la dieta quindi deve tutelare la possibilità di
alterazioni dell’equilibrio
coagulatorio. Innanzi tutto non dobbiamo creare una eccessiva fluidità del sangue e ancora più importante di questo, dobbiamo
fare attenzione all’equilibrio glicemico, indispensabile per supportare la
capacità di annidamento. Se c’è uno
squilibrio glicemico, con alternanza di ipo/iperglicemie, c’è una alterazione della coagulazione che può compromettere la possibilità dell’ovulo di attecchire e della decidua di
permettere l’annidamento
dell’ovulo.
Per far sì che non ci sia una alterazione coagulatoria bisogna evitare all’interno della dieta
tutti gli alimenti che tendono a coagulare troppo o troppo poco.
Quali
sono gli alimenti che fluidificano il sangue? Innanzitutto tutti gli alimenti che
contengono adenosina: l’aglio, la cipolla, l’ananas, il melone, le fragole, il prezzemolo, i funghi,
alimenti che per loro natura hanno una capacità fluidificante
per cui vanno accuratamente evitati nel primo trimestre di gravidanza. Molte donne
utilizzano l’ananas
appena sanno di essere incinte, perché in virtù del livello più alto di progesterone si sentono gonfie, per cui l’ananas considerato diuretico, drenante, viene
usato immediatamente.
È bene evitare anche i due principali
meccanismi che fluidificano il sangue:
- lo stimolo della
funzione tiroidea
perché tutto quello che la stimola tende ad
accelerare il corpo e come tale rende il sangue più fluido. La tiroide viene stimolata con pesce ricco di iodio
e crucifere (broccoli, cavoli, etc.) Il cavolfiore non da problemi perché contiene bromo oltre che iodio ed ha un’azione sedativa.
- il meccanismo dell’iperglicemia: significa non mangiare dolci, soprattutto
associati ad un pasto di carboidrati. Se il tasso glicemico è un po’più alto
della norma il sangue è più fluido,
scorre più velocemente. Quindi ad una donna con
un test di gravidanza positivo i pasti non devono mai essere solo base di
frutta, cosa a cui spesso la donna ricorre quando si sente gonfia. Questo
significa che, in caso di esigenza, per un pasto leggero sarà utile
yogurt bianco intero e banana o fragole o kiwi (se si vuole aiutare l’intestino).
È importante sapere che la minaccia d’aborto può essere causata da un deficit
mitocondriale a livello cellulare. L’energia dei mitocondri viene
alimentata da un fondamentale ciclo biologico, il ciclo di Krebs o ciclo dell’Acido Citrico. Per stimolare e
migliorare questa funzione è molto utile l’uso del limone, molto ricco di acido citrico,
spremuto al mattino e diluito in un bicchiere d’acqua. A questo vanno aggiunti tutti
gli alimenti che portano l’informazione delle radici, quindi
tuberi, radici (patate, carote, sedano rapa, barbabietole, radici amare, ecc).
Spesso l’appetenza
per il limone della donna incinta è collegato
a questo bisogno.
L’appetenza frequente verso il pane nero, invece, indica la necessità di
ottenere energia di alto livello dal cibo. Il pane integrale offre energia di
alto livello perché il frumento ha un ciclo lungo di
maturazione che dura approssimativamente quanto una gravidanza, per cui offre
energia a lungo termine.
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