Molti degli effetti
collaterali della chemioterapia riguardano l’apparato digerente: nausea, vomito, problemi
intestinali, disturbi della mucosa della bocca. Questa cura, infatti, è sì in
grado di uccidere le cellule tumorali, ma intacca anche le cellule sane, come
la mucosa del tubo digerente (da qui stomatiti, esofagiti, gastriti, coliti). Per contrastarne gli effetti è necessario
curare particolarmente l’alimentazione,
prima, durante e dopo il trattamento.
Se si soffre di stitichezza:
-aumentare l’introduzione
di acqua e di vegetali i
-consumare cereali non (o poco) raffinati,
-introdurre con attenta gradualità i legumi per evitare crisi meteoriche
particolarmente dolorose.
Vi sono, inoltre, alcuni rimedi specifici per la stitichezza da contrazione intestinale (bevanda
a base di succo di mela con agar agar) o da mancanza di tono intestinale (zuppa di daikon e carota).
È comunque
preferibile affrontare il problema con l’oncologo e il dietologo di riferimento per
evitare interferenze del cibo con la terapia, specie se per via
orale, e valutare intolleranze, coliti o altra patologia preesistente, tipo
diverticoli, che potrebbero creare problemi aggiuntivi.
Cosa
evitare per non incorrere in irritazioni meccaniche:
- fibre di cereali indurite dalla cottura al forno
-alimenti molto
grezzi
-spazzolini con
setole troppo dure
- cibi irritanti
-cibi troppo acidi.
Altri
utili consigli:
-preferire alimenti cucinati in modo semplice
-preferire alimenti di consistenza morbida
- masticare il cibo lentamente e con cura per facilitarne
la digestione
- frazionare i pasti (in 5/6 spuntini) per non lasciare
mai lo stomaco completamente vuoto
- non sforzarsi di mangiare se non si ha appetito
- bere, ma lontano dai pasti, acqua o tè.
Cosa
mangiare per alleviare la nausea?
Cibi salati e asciutti come le gallette di riso integrale.
La dieta dopo la chemioterapia dovrà ritornare a un equilibrio fondato su:
-verdure e cereali
poco raffinati
- legumi
-pesce
- limitare gli alimenti ad alto indice glicemico e
insulinemico
- limitare gli alimenti ad alto contenuto di grassi saturi (carni
bovine e prodotti latto-caseari).
Più
difficile è il
trattamento dei dolori ossei e midollari profondi,
conseguenti a trattamenti radioterapici per tumori primitivi del tessuto osseo,
oppure nei casi molto più frequenti di metastasi ossee. Dolori di questo tipo
possono insorgere anche per azione dei farmaci necessari nei casi di aplasia
midollare dopo trattamenti chemioterapici. Trattandosi di dolori ossei molto
intensi e profondi, richiedono a volte la somministrazione
di dosi elevate e ripetute di antidolorifici, aggravando ulteriormente la
già difficile condizione
clinica di questi pazienti.
Un tentativo semplice e ripetibile, spesso
efficace in tempi sorprendentemente brevi, e certamente privo di qualsiasi
effetto collaterale, è quello di far assumere al malato delle fette di pesca bianca, d’estate, o di arancia d’inverno,
con l’aggiunta di un pizzico di sale marino.
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