La cottura affogata
consiste nel mettere la verdura cruda direttamente in un fondo di extravergine
d’oliva bollente, chiudendo con il coperchio e facendo in modo che l’alimento
possa stufare nella sua stessa acqua evaporata. Anche in questo caso il potenziale nutrizionale dell’alimento
viene preservato al massimo, ma la digeribilità non è ottimale e le
controindicazioni riguarderanno ancora una volta le patologie renali.
Simile è la cottura
stufata, che consiste nel far cuocere l’alimento a calore moderato, in una ridotta quantità di liquido o di grasso. Questo
metodo è spesso utilizzato per tagli di carne piuttosto duri. Normalmente si
aggiungono alla vivanda anche verdure, erbe aromatiche e spezie, che ultimata
la cottura, vengono serviti assieme alla carne, di cui possono favorire la digeribilità o esplicare
diverse funzioni organiche.
E voi siete amanti di questi metodi di cottura?
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