venerdì 23 marzo 2018

Pesce al sale, come prepararlo e perché preferire questo metodo di cottura



Durante la seconda parte del Seminario pratico di Bioterapia Nutrizionale abbiamo avuto modo di parlare del pesce e di prepararlo e gustarlo unicamente al sale. Come mai abbiamo scelto proprio questa preparazione?
 Nella cottura del pesce al sale la componente umida resta all’interno dell’alimento, insieme a tutto il patrimonio elettrolitico e al contenuto di iodio. Inoltre, la denaturazione proteica è minima, in quanto le squame del pesce e lo strato esterno di sale attenuano lo shock termico, contribuendo ad una cottura graduale e uniforme. Queste differenze rendono il pesce al sale più digeribile e più efficace quando si deve esercitare un marcato stimolo tiroideo, come ad esempi avviene durante una dieta dimagrante o durante il trattamento di patologie quali il diabete, l’ipercolesterolemia e nei deficit della libido maschile. Il pesce al sale è invece controindicato nei casi di allergie, ipertiroidismo, eccitazione nervosa, insonnia e nelle patologie renali severe (a causa della presenza del fosforo).
Nei soggetti con ipotiroidismo, ipercolesterolemia e dismetabolismo lipidico saranno adattati i seguenti esempi di pasti:
-        180 gr di pesce al sale + insalata mista + ¼ di ananas
-        180 gr di pesce al sale + 1 sedano in pinzimonio + 1 banana
-        180 gr di pesce al sale + 150 gr di cavolo cappuccio crudo + 1 mela

COME SI PREPARA IL PESCE AL SALE?
Lavate, eviscerate ma non desquamate il pesce (orata, spigola, ecc.) il cui peso dovrà essere di circa 350 gr a persona.
Adagiatelo in una teglia su di un letto di sale marino grosso, ricoprendolo interamente di sale quasi come se voleste formare una corazza. Per modellare meglio potete inumidirvi le mani con dell’acqua.
Cuocetelo in forno a 200°C per 35-45 minuti (a seconda della pezzatura più o meno grande del pesce)
Si considera completo quando il sale si sarà compattato e addensato formano una crosta unica.
Tiratelo fuori dal forno e rompete il guscio di sale con un cucchiaio, recuperate il pesce e consumatelo condendolo con un filo di olio extravergine d’oliva.
Buon appetito!






martedì 13 marzo 2018

Combattere l’insonnia a tavola – Le regole fondamentali



Sapevate che l’insonnia – sia cronica che periodica -  può essere combattuta a tavola? Avevate idea che un’alimentazione scorretta può contribuire all’aumento di questo disturbo che colpisce il 35% della popolazione e influisce negativamente sulla qualità della vita?
Cosa intendiamo per insonnia?
·        Difficoltà ad addormentarsi - latenza del sonno oltre i 30 minuti
·        Insufficiente durata del sonno notturno - tempo totale inferiore a 5,5 o 6 ore
·        Ripetuti o protratti risvegli notturni e/o risveglio precoce mattutino
·        Scarsa qualità del sonno
Preoccupazioni, problemi, ansia e paure possono trovare un valido nemico negli alimenti che, se assunti nelle giuste dosi e combinazioni, possono contribuire anche ad eliminare gli effetti collaterali dell’insonnia, tra cui stanchezza e nervosismo. L’alimentazione può divenire il perfetto alleato anche nei casi di insonnia di origine iatrogena (causata da farmaci e integratori), nelle malattie che causano irrequietezza notturna, nelle malattie respiratore o in condizioni di sovrappeso – tutte situazioni correlate a questo disturbo notturno.
Dormire bene è fondamentale perché solo durante il sonno l’organismo recupera le energie e si prepara ad affrontare un nuovo giorno. Ovviamente le esigenze cambiano a seconda della fascia d’età ma è fondamentale che il corpo reagisca impeccabilmente ai ritmi circadiani (determinati da luce e buio) al fine di ottenere un reale sonno restauratore.

ALIMENTI CHE FAVORISCONO IL SONNO

Puntualizziamo subito che la dieta per l’insonne prevede una ripartizione energetica dei pasti adeguata alle esigenze ed allo stile di vita dell’individuo affetto da tale disturbo del sonno. Si consiglia di suddividere i pasti giornalieri nella maniera più equilibrata possibile; ovvero: 25% dell'energia a colazione, il 40% a pranzo ed il 35% a cena.
La digestione è un processo attivo che impegna (a volte in maniera decisiva) l'organismo umano, ne deriva che la sollecitazione eccessiva dell'apparato digerente si ripercuote sulla qualità del sonno incrementando il metabolismo basale, le pulsazioni cardiache, la pressione sistolica, la ventilazione e la termogenesi indotta dalla dieta.
Dal punto di vista neuro-endocrino, il sonno è facilitato dalla secrezione di due ormoni: melatonina e serotonina. Al contrario, è penalizzato significativamente da: adrenalina, noradrenalina e dopamina.  Gli ormoni del sonno necessitano di un apporto sufficiente di triptofano, carboidrati complessi, vitamina B1 e B6, calcio e magnesio.
Tra gli alimenti che aiutano combattere l’insonnia, dunque, ci sono senz’altro quelli che contengono il triptofano, un amminoacido essenziale la cui caratteristica essenziale è quelle di attivare la serotonina, ossia l’ormone del buon umore che aiuta a mantenere uno stato di rilassatezza e tranquillità. Tra questi troviamo: pasta o riso, latte, yogurt, ricotta, spinaci, uova, banane, legumi, semi  di zucca e sesamo, frutta secca.
Esistono anche alcuni rimedi naturali come l'infusione o la decozione di erbe officinali; si tratta di pratiche di solito innocue che svolgono una funzione più o meno favorevole anche in base alla reazione psicosomatica di chi le utilizza (effetto placebo). Le più diffuse sono: Melissa, Escolzia, Biancospino, Camomilla, Melatonina, Tiglio e Luppolo.
Rimedi in grado di facilitare il sonno sono anche il vin brulé, il decotto di camomilla, le tisane di basilico o di buccia di mela e la mela caramellata o al forno.

ALIMENTI DA EVITARE

Le controindicazioni generali in tutti i casi di disturbi del sonno, riguarderanno:
a) i formaggi stagionati, per il loro contenuto in tiramina, tirosina e taurina;
b) l’eccesso di proteine nei pasti serali, in particolare la carne rossa;
c) i prodotti ittici a maggiore contenuto di iodio e fosforo, in modo da evitare una stimolazione della tiroide e, indirettamente, eccitare ulteriormente il sistema nervo- so;
d) gli alimenti troppo ricchi di solanina biodisponibile e di ferro come peperoni e melanzane;
e) i funghi, irritanti neurologici e impegnativi per il fegato e il rene;
f ) l’uovo sodo, che rallenterebbe la funzione epato-biliare;
g) l’uso o abuso di irritanti del sistema nervoso, come tè, caffè o coca cola, o di stimolati cellulari come l’acido citrico del limone, la vitamina C del kiwi o dell’arancia, etc.

Il glutammato monosodico è contenuto nei cibi pronti, preconfezionati e può , in alcuni soggetti, provocare una reazione eccitante.


Si sconsiglia anche l’uso di sonniferi, ansiolitici, farmaci anoressizzanti. L’uso di fumo e alcol contribuisce all’insorgenza dell’insonnia e alla sua durata nel tempo.



 10 REGOLE DA SEGUIRE

Secondo l’Osservatorio Grana Padano, ecco le 10 regole alimentari e di stile di vita per migliorare la qualità del sonno:
1. Mantenere un orario regolare del ciclo sonno-veglia: svegliarsi presto al mattino, evitando di dormire durante il giorno ed andare a letto in un orario consono e regolare, evitando attività stimolanti nelle ore serali.
2. Assicurarsi che l'ambiente in cui si dorme sia idoneo al riposo. Alcune persone sono molto sensibili alla luce, altre ai rumori. La camera da letto dovrebbe essere al buio e silenziosa, ad una temperatura adeguata e areata.
3. Non usare il letto per attività diverse dal sonno, come scrivere, guardare la televisione, usare PC o altri dispositivi elettronici.
4. Fare una cena leggera almeno tre ore prima di addormentarsi, evitare cibi fritti e alimenti troppo grassi.
5. Evitare bevande che contengono caffeina.
6. Evitare alimenti ad effetto stimolante.
7. Bere tanta acqua e idratarsi, soprattutto nella prima parte della giornata.
8. Bere una tisana o del latte caldo almeno 30 minuti prima di coricarsi.
9. Mangiare equilibrato, consumando ad ogni pasto frutta, verdura, cereali, proteine di origine animale (formaggio, uova, carne o pesce) o vegetali (legumi e prodotti della soia).
10. Prediligere attività rilassanti prima di coricarsi, come fare un bagno caldo o leggere un buon libro.

venerdì 9 marzo 2018

Seminario Pratico di Bioterapia Nutrizionale - Prenota il tuo posto adesso!



Sono giunte al termine le prime due giornate del Seminario Pratico di Bioterapia Nutrizionale svoltosi nella sede di Let’s Cook in Corso Garibaldi 113 a Barletta. Il 16 e 17 marzo sono previsti gli altri due incontri per cui è ancora possibile iscriversi. Se volete farlo potete contattarmi al numero 3207405079 o scrivermi all’indirizzo stefania.dellatte@libero.it

È stato emozionante spiegarvi che significato ha per me la nutrizione, ma è stato ancor più entusiasmante osservare come una nuova consapevolezza abbia potuto rivoluzionare totalmente la visione di qualcosa che apparentemente può sembrare banale: l’alimentazione. Perché alimentarsi non significa solamente ingerire del cibo per saziare l’appetito. Significa scegliere con cura i migliori prodotti che finiranno sulla tavola. Significa conoscerne la composizione e scoprire con quale abbinamento è più “efficace”. Significa capire qual è il metodo di cottura più efficace al fine di mantenere inalterate le proprietà di ciascun nutriente.

Non a caso, infatti, la celebre frase del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach “Noi siamo quello che mangiamo” rispecchia perfettamente lo spirito di questo seminario in cui si apprende come una corretta alimentazione (con le giuste indicazioni per ogni necessità) rappresenti realmente il mantenimento del buono stato di salute. La preparazione degli alimenti e la composizione dei pasti influiscono in modo determinante sul conseguimento dei risultati clinici a patto che siano eseguiti a regola d’arte, dal punto di vista dei metodi di cottura e delle associazioni.

Cosa abbiamo imparato in questo primo weekend e cos’altro apprenderemo?
In primis si è compreso che per seguire le linee guida della Bioterapia Nutrizionale  è necessario approcciarsi allo studio approfondito dei singoli alimenti (proprietà, preparazione, modalità di cottura) al fine di comprendere come questi possano influire sulle funzioni organiche del corpo umano per preservarne o migliorarne lo stato di salute. Senza una conoscenza di base non si potranno sostenere e rispettare scelte alimentari coerenti.

Parlando di scelte è stato opportuno affrontare uno dei tanti dilemmi culinarie: “Quali sono i materiali e gli utensili più adatti in cucina?”.  È stata una sorpresa per molti partecipanti scoprire che sia la forma che la diversa conducibilità termica dei materiali possono far sì che la scelta di questo o quel contenitore (ferro, rame, alluminio, acciaio) sia determinante per soddisfare le esigenze di ogni specifica cottura (di cui è altrettanto opportuno apprenderne le varietà, la giusta metodica e la sua applicazione con determinati alimenti piuttosto che con altri).

Una corretta alimentazione è utile anche per prevenire spiacevoli fastidi come il reflusso gastroesofageo, il gonfiore addominale e la lentezza digestiva. Per questo motivo è stato spiegato perché è importante imparare a fare correttamente la spesa tanto quanto apprendere le varie tecniche di cottura.

Durante questa prima fase abbiamo imparato a conoscere del dettaglio alimenti che troviamo quotidianamente sulle nostre tavole: pane, pasta, lieviti, cicorie, crucifere e l’immancabile olio extravergine d’oliva.

Nei prossimi due appuntamenti vi insegneremo come scegliere correttamente il pesce ed altri prodotti ittici, quali formaggi preferire e come le carni (specialmente quella rossa) interagiscono con il nostro organismo. E ancora, ampio spazio sarà dato al riso, alle verdure, alle uova e alla frutta, in modo da rendere il quadro alimentare più completo possibile.

Anche la seconda parte del seminario di Bioterapia Nutrizionale si concluderà con la cena per il venerdì e il pranzo per il sabato, a base dei prodotti cucinati durante le sessioni di studio.

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