Il grado e la modalità di cottura della pasta secca non rappresentano
soltanto un’esigenza legata al gusto, ma influiscono in modo significativo
sulla funzione e sulla digeribilità di questo alimento. La cottura in acqua ne
provoca una progressiva imbibizione, che è tanto maggiore quanto più lungo è il
tempo di bollitura. Quando i tempi sono
prolungati i principi nutritivi vengono inevitabilmente persi. Inoltre,
nello stomaco, i succhi gastrici avranno difficoltà ad aggredite un alimento
gonfio e imbibito, il che comporta un allungamento nei tempi di digestione e
meteorismo intestinale. Consiglio di consumare la pasta cotta al dente o ripassata
in padella, a meno che on ci siano precise indicazioni che prescrivono il contrario.
PRO E CONTRO DEL FRUMENTO
La pasta secca più comune è quella di semola di frumento. È una pasta ricca di glutine pertanto è fortemente consigliata nei casi di
diabete o nei casi in cui bisogna evitare i picchi iperglicemici. Esistono però
delle intolleranze specifiche e delle controindicazioni all’uso della pasta di
frumento. Nei celiaci o nei soggetti
intolleranti al glutine manca o è
insufficiente il corredo enzimatico necessario per digerire questa proteina
vegetale. In questi casi prima d ricorrere alle farine del tutto prive di
glutine è possibile alimentarsi con pasta
di farro o pasta di kamut, che ne
contengono una ridotta percentuale. Un’altra controindicazione potrebbe essere
la difficoltà della funzione renale.
GRANO DURO
La pasta di grano
duro ha un colore giallino ed è spesso oggetto di frodi alimentari, in quanto molti pastai usano grano tenero (più
economico e facile da lavorare) aggiungendo poi all’impasto dei coloranti che
rendono il prodotto finale simile a quello ottenuto con il grano duro. Per capire
subito se si è stati truffati bisognerà osservare
l’acqua di bollitura a fine cottura: se è pulita è trasparente si tratta di
grano duro, se è torbida è grano tenero. Perché queste frodi alimentari? Perché
la pasta di grano duro è qualitativamente
migliore poiché trattiene una quota maggiore di glutine senza cederla in
soluzione. Nello stesso tempo è più facilmente aggredibile da parte degli
enzimi digestivi, in virtù del minor grado di imbibizione.
IL FORMATO
Il processo di produzione e il formato della pasta hanno un significato
importante in rapporto allo scopo alimentare e terapeutico. Normalmente l’industria
prepara i vari formati di pasta durante il processo
di trafilatura. In questo tempo
possono generarsi attriti, aumento della temperatura e conseguente
formazione di zuccheri semplici che avranno un più rapido rilascio.
La pasta corta,
più lavorata, ha una velocità di cessione degli zuccheri maggiore, quindi è più
adatta in casi in cui si richiede un più rapido assorbimento degli zuccheri a
breve distanza dal parto. Si utilizza questa tipologia di pasta per ottenere un
“rifornimento” più rapido e per mettere il fegato in condizione fi rispondere
più rapidamente a una richiesta metabolica maggiore, come avviene ad esempio durante
episodi febbrili, ciclo mestruale o fase ovulatoria. È meno indicata nei casi
di diabete in cui si preferirà invece la pasta
lunga (spaghetti, linguine, bucatini, ecc.). In condizioni di benessere l’uso variato di una o l’altra non provoca
alcuno stato patologico.
LE GIUSTE
ASSOCIAZIONI
L’utilizzo delle proprietà nutrizionali della pasta non può prescindere
dalla conoscenza delle singole preparazioni, delle associazioni con altri
alimenti e delle condizioni fisiologiche o patologiche di ciascun individuo. È indispensabile
valutare gli alimenti come un insieme di sostanze capaci di agire
biochimicamente a un livello profondo, utilizzandoli come rimedio, con le
indicazioni e controindicazioni relative alle varie situazioni chimiche.
AGLIO, OLIO E PEPERONCINO:
UN VERO TOCCASANA!
La pasta secca aglio, olio e peperoncino si presta per
essere utilizzata efficacemente in tutte le patologie infiammatorie del sistema
digerente, comprese la rettocolite ulcerosa e il morbo di Chron, situazioni
cliniche che richiedono un apporto energetico, ma si giovano dell’azione antibatterica e cicatrizzante
dell’aglio e del peperoncino. Essa esplicherà una funzione epato-biliare, utile
nelle diete dimagranti, ma anche nelle gastriti ipotoniche e nella stipsi da
ipofunzione del fegato. La sedazione indotta dal triptofano è utilissima in casi
di insonnia e ipereccitabilità neurologica. Rare indicazioni, ad eccezione
delle crisi ipertensive acute e intolleranza al peperoncino. Come si prepara
correttamente?
1. Far cuocere 50-70 gr di spaghetti a persona
2. In una padella in ferro far rosolare a fiamma bassa uno
spicchio d’aglio (potete anche schiacciarlo) in circa tre cucchiai di olio
extravergine d’oliva
3. Scolare la pasta al dente e versatela nella padella
ancora calda. Mantecate per qualche secondo e alla fine aggiungete il
peperoncino fresco tritato (che non deve cuocere per evitare la perdita della
vitamina C che è termolabile).
4. Un consiglio. Nei malati oncologici in trattamento
chemioterapico il soffritto attiverà la secrezione gastrica e stimolerà
fisiologicamente le vie biliari. La capasaicina del peperoncino faciliterà gli
scambi di membrana, contribuendo ai processi di detossicazione dai farmaci e
dai loro cataboliti.
E voi siete amanti della pasta secca? Solitamente come la
cucinate? Scrivetemi nei commenti
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