Come ho già
specificato nei precedenti articoli, in gravidanza l’alimentazione ha una importanzafondamentale per accompagnare il decorso tenendo conto delle esigenze della
donna e del bambino nelle varie fasi di sviluppo dell’embrione. Le seguenti informazioni sul secondo
trimestre di gravidanza servono a mettere in rilievo i possibili problemi di
questo periodo, indicando in linea di massima una strategia alimentare che va
approfondita con l’aiuto
di un nutrizionista che conosca il metodo e le sue applicazioni.
Il secondo
trimestre si estende dalla tredicesima alla ventottesima settimana. Intorno alla sedicesima settimana,
si completa lo sviluppo fisico del feto; organi e tessuti sono ormai
completamente formati, da questo punto in avanti il bambino è in grado di provare emozioni e dolore, di udire, vedere e
sognare. Al quarto mese sono già presenti anche i principali riflessi:
il bambino può voltare la testa e addirittura
aggrottare la fronte. Le facoltà sensoriali dell’apparato dell’equilibrio si sviluppano
contemporaneamente all’udito
nel quinto mese, durante il quale sbocciano anche il senso del tatto e del
gusto.
Anche le madri che comunicano poco con
il proprio figlio possono ora percepire distintamente come il bambino nel
ventre si ritragga dalle fonti di rumore e si rivolga verso i suoni piacevoli.
Soprattutto, in questa fase il bambino reagisce in modo sensibilmente diverso a
stili musicali differenti; a questo punto una madre sa con certezza che il
nascituro percepisce piuttosto chiaramente le sue reazioni psichiche e i suoi
stati d’animo.
Naturalmente questo accadeva anche nei
mesi precedenti, ma ora che il bambino è aumentato
nelle dimensioni, i suoi movimenti e le sue reazioni vengono trasmessi
direttamente alla parete addominale.
Con l’inizio del secondo trimestre passano i
timori relativi ad una possibile interruzione della gravidanza (rischio presente nei primi tre mesi), e
il processo emotivo di accettazione della maternità generalmente
si è concluso.
In questa fase le nausee diminuiscono e il feto comincia a costruire lo scheletro,
mentre si accresce la differenziazione a tutti i livelli con maggiore richiesta
di nutrienti.
Dal quarto al sesto
mese, vi è il maggiore incremento ponderale nella
donna
e da parte del feto una maggiore richiesta di ferro, quindi l’alimentazione deve essere più ricca di ferro.
Questo significa che la carne e le uova devono essere presenti sempre, più del pesce che ha una funzione meno costruttiva. Il tuorlo d’uovo è un
grosso veicolo di ferro, ma anche tutte le verdure che apportano ferro, quindi
tutte le verdure amare, i radicchi, le cicorie, le indivie, la scarola, la rucola, i carciofi, i kiwi, ma quello che per eccellenza
fornisce ferro è la carne che è l’unica
che associa ferro e acido folico e permette un assorbimento ottimale.
Indispensabili tutte le verdure,
specialmente quelle a foglia verde che contengono anche acido folico, utilissimo per lo sviluppo cellulare.
Per la migliore
utilizzazione del ferro, del calcio e degli altri micronutrienti contenuti nei
vegetali è sempre utile associarle a sostanze
capaci di stimolarne l’assorbimento,
soprattutto la vitamina C del limone
e degli altri agrumi.
Quanta
carne?
In realtà non servono grossi quantitativi, ma una presenza costante. Da 130 a 160 grammi di carne per volta,
con una frequenza almeno di quattro
volte a settimana.
L’altro grande problema di questo
periodo è il calcio. Se la donna presenta doloretti
ossei, fastidio alle mani, dolori alla colonna che non dipendono dalla postura,
dolori alle creste tibiali, significa che ha bisogno di un supplemento di
calcio. Per questo nel secondo trimestre la dieta deve contemplare i formaggi, soprattutto quelli freschi e
il parmigiano reggiano.
Il problema del calcio non è tanto quanto calcio assumiamo, ma quanto siamo in grado di
assorbirne, quindi se assumiamo calcio, ma non lo associamo bene non servirà a
niente. Il calcio per essere assorbito
ha bisogno di essere associato a vitamina C e ferro. In genere il formaggio
è quasi sempre gestito meglio dall’organismo da cotto piuttosto che da
crudo, quindi la mozzarella scaldata
associata ad un radicchio ai ferri e ad una spremuta ha maggiori possibilità di
assorbimento del calcio di una mozzarella con fagiolini o di pomodoro e
mozzarella nei quali il calcio non viene assorbito per niente ed ha come
risultato solo una precipitazione di sali. Altro esempio: pasta burro e parmigiano con cicoria e fragole.
Per quanto riguarda
i formaggi bisogna far attenzione a non esagerare, perché i
formaggi favoriscono l’aumento
ponderale che è uno dei principali problemi di questo
trimestre. In linea di principio è preferibile
utilizzare il calcio preferibilmente sottoforma di latte e formaggio fresco,
meglio se cotto piuttosto che crudo, meglio se associato a ferro e vitamina C.
Le fonti di calcio non sono solo i
formaggi, un ruolo fondamentale lo ha la frutta
secca, i crostacei e i molluschi (questi ultimi meno dei
crostacei in gravidanza). La frutta secca ha particolare importanza non solo
per il calcio, ma per l’insieme
degli oligoelementi che contengono. Importante che sia possibilmente biologica
e comunque non tostata, non salata e non pelata. Quando le unghie si spezzano sono sufficienti due cucchiaini di pinoli
al mattino e nello spazio di una settimana si ha un netto miglioramento. Attenzione ai frutti di mare che qualche rischio in gravidanza ce
l’hanno,
in quanto possono portare salmonellosi e non solo da crudi, perché la loro cottura è in
genere molto veloce. Le cozze vanno sicuramente evitate, mentre se c’è forte esigenza di calcio le vongole ben cotte possono
essere consentite una tantum.
In questo trimestre va ricordato che:
-c’è bisogno di più ferro e quindi più carne e uova-è necessario
un maggior approvvigionamento di calcio,
-bisogna fare
attenzione al fatto che in questo periodo si possono costruire due delle
malattie più temibili: diabete
e gestosi, che si manifestano nel terzo trimestre, ma si
costruiscono nel secondo.
- va evitato l’aumento di peso che significa sempre che la tiroide
sta frenando troppo e che è necessario mantenere alto il tono di
stimolazione della tiroide, riducendo i carboidrati e fornendo un adeguato
stimolo metabolico mediante il pesce.